Le benzodiazepine sono largamente utilizzate nel nostro paese, con 7 nomi tra i primi 20 farmaci comprati direttamente dal cliente con la ricetta in farmacia. Già con questo si capisce che la loro diffusione va oltre l’indicazione teorica di un uso limitato o occasionale, se si considera che per gli usi a lungo termine ci sono alternative ormai preferite (ad esempio nella terapia dell’epilessia).
I dati sulle richieste di trattamento per problemi legati alle benzodiazepine coincidono più o meno con la classifica delle benzodiazepine più usate, ma alcune in particolare sono soprattutto in cima alla classifica di quelle più problematiche.
Lormetazepam (MINIAS), Lorazepam (TAVOR, CONTROL), bromazepam (LEXOTAN, COMPENDIUM), alprazolam (XANAX, MIALIN), Zolpidem (STILNOX), triazolam (SONGAR, HALCION). Altre sono state vietate, pià che per fenomeni di dipendenza, perché responsabili di casi di uso improprio (droghe da stupro) o oggetto di abuso da parte di soggetti già abusatori di altre droghe (flunitrazepam – RHOYPNOL, DARKENE).
Per motivi non noti, in particolare il primo farmaco è in cima alla casistica di abuso, specie di coloro che usano “macro-dosi”. L’abuso avviene sia con la forma liquida che con le compresse, e per una minoranza con assunzioni endovenose.
L’uso in combinazione, o in alternativa con altri medicinali (antidolorifici) o con alcolici, on con altre droghe non farmaceutiche non è raro, ma sono in aumento le dipendenze che iniziano con un tranquillante senza precedente coinvolgimento con altre droghe. Diversi casi di soggetti che sviluppano dipendenza in età adulta avanzata. Un tempo prevalentemente donne, adesso il rapporto tra i sessi è più bilanciato.
Il motivo per cui alcuni composti sono vietati e altri ancora in commercio probabilmente non c’è. Non sul piano scientifico. Diciamo che è bene che si sappia che alcuni composti sono a rischio significativo di abuso, e non perché uno decida di abusarne, né perché a spingerlo sia il motivo di partenza (insonnia, ansia). La proprietà è legata ad un certo tipo di composto, e la dipendenza va oltre le intenzioni di chiunque, anche di chi voglia farne un uso da principio non terapeutico.
Probabilmente le dipendenze non sono tutte uguali, ma attualmente esiste un approccio terapeutico. Esiste sia un tipo di intervento “acuto”, che richiede ricovero e copre comunque una fase iniziale. Ma esiste anche la possibilità di una terapia ambulatoriale, in cui si può utilizzare la diversità delle benzodiazepine nel potenziale d’abuso proprio a scopo curativo: alcune benzodiazepine hanno la proprietà di interferire con i fenomeni di dipendenza che altre invece stimolano. In questo modo alcune benzodiazepine agiscono da regolatori verso l’estinzione del desiderio patologico, e il funzionamento è analogo, del resto, a quello di altre terapie già disponibili da molto tempo su altre dipendenze.
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