Trattamento dipendenze 

Il Dott. Matteo Pacini è un Medico Chirurgo specializzato in psichiatria che ha sempre operato nel trattamento delle dipendenze. Questo approccio comprende la diagnosi e il trattamento di problemi legati all’uso di sostanze, dalla nicotina e alcol, ai cannabinoidi, agli stupefacenti classici (eroina, cocaina) e non (ossicodone, tramadolo, fentanyl). Al di là delle dipendenze, esistono una serie di condizioni indotte da sostanze, anche assunte per periodi brevi, che si manifestano con sintomi di distacco dalla realtà, appiattimento emotivo, stato di allarme e congelamento emotivo, ossessioni sul funzionamento del proprio corpo e dei propri sensi. In alcuni casi poi le sostanze producono o amplificano tendenze già esistenti verso disturbi psichiatrici come le sindromi bipolari o le psicosi, con quadri non sempre lineari o uguali ai prototipi classici. Non di rado la preoccupazione di aver sviluppato disturbi gravi e irreversibili è non la diagnosi, ma la preoccupazione di chi ha usato cannabinoidi o stimolanti per periodi limitate. 

La dipendenza riguarda non tanto lo stato attuale di uso, ma la tendenza a ricadere, tipicamente dopo disintossicazione e periodo di astensione spontanea. La dipendenza è senz’altro, come dicono in tanti, un problema “di testa”, ma allo stesso tempo non lo è, perché per testa si deve intendere “di cervello” e non invece come problema morale o di forza di volontà. Quelle sono le manifestazioni, e non le cause.

L’astinenza, e quindi la necessità di praticare anche interventi su quella, è frequente ma non è il punto centrale. E la capacità di risolvere un’astinenza non significa niente rispetto al fatto di non ricadere. Il trattamento delle dipendenze r è specifico, solitamente di tipo farmacologico, ma con una componente importante di tipo psico-educativo, perché la visione del problema è tipicamente parziale e centrata su questioni collaterali.

Trattamento depressione

Il trattamento della depressione  ha una fase preliminare nel diagnosticare la fase depressiva. La fase depressiva, di per sé, non è specifica di nessuna malattia, e solo una parte delle depressioni corrispondono ad una diagnosi che si chiama nello stesso modo “malattia depressiva”. Depressione Maggiore, reattiva, o altri termini di questo tipo quindi non indicano una sola malattia ma una situazione con determinati sintomi. Il termine fase indica che si prevede sia passeggera (ma può durare molti mesi), ma la depressione può anche stabilizzarsi nel tempo, o cronicizzarsi. Parte di questi quadri sono indotti da fattori esterni, il più frequente dei quali è l’abuso di sostanze, primo tra tutti l’alcol come frequenza di casi. Un fattore sottovalutato è l’abuso di tranquillanti o sonniferi. Parte delle fasi depressive, o reazioni depressive, anche gravi, appartengono invece al disturbo bipolare, nelle sue varie forme. Le terapie sono molto diverse in base a queste distinzioni, poiché alcuni farmaci pensati per una malattia non sono utilizzabili in un’altra, anche se i sintomi della depressione sono uguali. Inoltre, in alcuni tipi la risposta agli antidepressivi è scarsa, e invece funzionano terapie che controllano il fattore esterno (quelle per la dipendenza). 

Libri