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Published by cavalieriusb on 12 Dicembre 2013
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  • Cannabis
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Si tratta di prodotti ufficialmente confezionati e commercializzati come incensi o potpourri, prodotti per profumare l’ambiente o da sciogliere nel bagno, con raccomandazione “not for human consumption”, intenzionalmente adulterati con l’aggiunta di cannabinoidi non dichiarati. Sono cannabinoidi di laboratorio (JWH-018, JWH-073, JWH-200, CP 47-497, CP 47-497C8, JWH-019, JWH-250, AM-2201), cioè sostanze provenienti dall’industria farmaceutica (teoricamente anche da laboratori chimici autonomi) e prodotte per scopi di ricerca sugli effetti dei cannabinoidi sull’organismo e sui possibili loro impieghi in medicina.Il fatto che questi composti derivino dalla ricerca farmaceutica non significa che abbiano proprietà terapeutiche, ma che erano utilizzate per esperimenti sulle proprietà terapeutiche delle sostanze cannabinoidi. Inoltre, l’effetto terapeutico, e gli effetti cerebrali possono variare in maniera decisiva a seconda della modalità di somministrazione (rendendo l’effetto rapido o lento).

 I nomi utilizzati sono vari (tra quelli noti spice, spice gold, spice diamond, spice maxx, dragon spice, space, berry blend, zombie world, pot god, dark night, mystery, ocean blue, the moon, earthquake, bad 2 the bone, santa’s sled, fire & ice, k2, silver, aroma, arctic spice, genie, scene, dream, tai fun, exclusive, chill zone, chill out, sensation, chaos, zen, zen ultra, scooby snax, pulse).

L’interesse per questi preparati è duplice. Si tratta di cannabinoidi nati per scopi di ricerca, la cui struttura è diversa dal thc: non risultano quindi ai test che rilevano i cannabinoidi. Possono essere più potenti, come AM-2201 (agonista CB1 e CB2 e con attività intrinseca maggiore di 10-30 volte del thc), il JWH-018 è 4 volte più affine sul CB1 e 10 volte più affine su CB2, ed è un agonista pieno, più attivo del thc). Altre sostanze sono state identificate come addittivi non dichiarati, come ad esempio l’oleamide, una sostanza ad azione cannabinoide, oppiacei sintetici, IMAO.

Secondo i dati della DEA/NFLIS, le chiamate al centro antiveleni legate all’uso di cannabinoidi sintetici sono saliti da soli 24 nel Gennaio 2010 ai 643 nel Giugno 2011. Gli effetti sono quelli previsti anche per i cannabinoidi naturali. Come si ci aspetta in base alla maggiore potenza, alcuni effetti sono probabili, in maniera simile a quanto accade per le varianti della cannabis naturale ad alta concentrazione di thc. Più spiccata agitazione e aggressività, paranoia, allucinazioni e diffidenza.

Il pericolo è rappresentato dal fatto che questi prodotti, pur avendo un costo superiore a quello della cannabis, sono reperibili anche via internet e spesso in maniera lecita, dato che le sostanze non sono dichiarate e in parte non compaiono ancora nella lista di sostanze proibite. L’acquirente, anche se è consapevole di comprare sostanze ad azione simile alla cannabis, può pensare, ingannandosi, che si tratti di sostanze più leggere o innocue.  
Il pericolo è rappresentato dal fatto che questi prodotti, pur avendo un costo superiore a quello della cannabis, sono reperibili anche via internet e spesso in maniera lecita, dato che le sostanze non sono dichiarate e in parte non compaiono ancora nella lista di sostanze proibite. L’acquirente, anche se è consapevole di comprare sostanze ad azione simile alla cannabis, può pensare, ingannandosi, che si tratti di sostanze più leggere o innocue.

Si tratta di prodotti ufficialmente confezionati e commercializzati come incensi o potpourri, prodotti per profumare l’ambiente o da sciogliere nel bagno, con raccomandazione “not for human consumption”, intenzionalmente adulterati con l’aggiunta di cannabinoidi non dichiarati. Sono cannabinoidi di laboratorio (JWH-018, JWH-073, JWH-200, CP 47-497, CP 47-497C8, JWH-019, JWH-250, AM-2201), cioè sostanze provenienti dall’industria farmaceutica (teoricamente anche da laboratori chimici autonomi) e prodotte per scopi di ricerca sugli effetti dei cannabinoidi sull’organismo e sui possibili loro impieghi in medicina.Il fatto che questi composti derivino dalla ricerca farmaceutica non significa che abbiano proprietà terapeutiche, ma che erano utilizzate per esperimenti sulle proprietà terapeutiche delle sostanze cannabinoidi. Inoltre, l’effetto terapeutico, e gli effetti cerebrali possono variare in maniera decisiva a seconda della modalità di somministrazione (rendendo l’effetto rapido o lento).

I nomi utilizzati sono vari (tra quelli noti spice, spice gold, spice diamond, spice maxx, dragon spice, space, berry blend, zombie world, pot god, dark night, mystery, ocean blue, the moon, earthquake, bad 2 the bone, santa’s sled, fire & ice, k2, silver, aroma, arctic spice, genie, scene, dream, tai fun, exclusive, chill zone, chill out, sensation, chaos, zen, zen ultra, scooby snax, pulse).

L’interesse per questi preparati è duplice. Si tratta di cannabinoidi nati per scopi di ricerca, la cui struttura è diversa dal thc: non risultano quindi ai test che rilevano i cannabinoidi. Possono essere più potenti, come AM-2201 (agonista CB1 e CB2 e con attività intrinseca maggiore di 10-30 volte del thc), il JWH-018 è 4 volte più affine sul CB1 e 10 volte più affine su CB2, ed è un agonista pieno, più attivo del thc).

Altre sostanze sono state identificate come addittivi non dichiarati, come ad esempio l’oleamide, una sostanza ad azione cannabinoide, oppiacei sintetici, IMAO.

Secondo i dati della DEA/NFLIS, le chiamate al centro antiveleni legate all’uso di cannabinoidi sintetici sono saliti da soli 24 nel Gennaio 2010 ai 643 nel Giugno 2011. Gli effetti sono quelli previsti anche per i cannabinoidi naturali. Come si ci aspetta in base alla maggiore potenza, alcuni effetti sono probabili, in maniera simile a quanto accade per le varianti della cannabis naturale ad alta concentrazione di thc. Più spiccata agitazione e aggressività, paranoia, allucinazioni e diffidenza.

Il pericolo è rappresentato dal fatto che questi prodotti, pur avendo un costo superiore a quello della cannabis, sono reperibili anche via internet e spesso in maniera lecita, dato che le sostanze non sono dichiarate e in parte non compaiono ancora nella lista di sostanze proibite. L’acquirente, anche se è consapevole di comprare sostanze ad azione simile alla cannabis, può pensare, ingannandosi, che si tratti di sostanze più leggere o innocue.

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